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21 aprile 2021

ABRUZZO/ CASE FUNERARIE , L' ALDILA' DIVENTA PIU' GREEN.

 Il cemento avanza nei nostri cimiteri comunali, occorre cambiare rotta e puntare su case funerarie green e impianti di cremazione ecosostenibili». A lanciare l’allarme sul tema è il presidente dell’associazione “Italia Nostra Terre del Cerrano” Domenico Zenobio che evidenzia come occorra guardare alla difesa dell’ambiente e non potenziare più i cimiteri.
Al riguardo afferma: «Abbiamo scritto alla Regione per accelerare sulla costruzione di impianti per la cremazione dei defunti». Nella missiva si legge: «Gradirei sapere per quale motivo in Abruzzo non esiste un impianto per chi vuole essere cremato. I cimiteri stanno diventando più grandi delle città e chi sceglie la cremazione deve andare fuori regione, con indubbie problematiche burocratiche e legate alla lontananza. A nome dei cittadini chiediamo spiegazioni». Non tarda ad arrivare la risposta del servizio Prevenzione sanitaria e Medicina territoriale Abruzzo, che spiega: «La Regione ha normato la possibilità di cremazione con una legge regionale del 2012 che riporta, tra le disposizioni, anche forme di sepoltura di minore impatto per l'ambiente, nel rispetto dei diversi usi funerari propri di ogni comunità».
Zenobio infine pone l’accento sulla necessità di costruire più case funerarie: «Bisogna puntare su strutture di accoglienza dell’estinto all’avanguardia. A Pineto è stato presentato un progetto in tal senso da un'impresa funebre già dal 2012 che è stato respinto, riproposto nel 2018 e respinto di nuovo; la stessa cosa è successa ad Atri con altre tempistiche, sollecitiamo i due sindaci a dotarsi di questi servizi utili alla cittadinanza come ha fatto il Comune di Silvi».