In apparenza il prodotto arrivato di contrabbando in Italia era destinato alla sanificazione, invece è stato impiegato per realizzare bevande alcoliche contraffatte e adulterate in fabbriche clandestine tra Sant'Antimo, Sarno e Pagani.
Un' indagine della Guardia di Finanza e degli ispettori del ministero dell'Agricoltura, su delega della procura di Napoli Nord, ha portato a 12 misure cautelari. Sono tre gli indagati in carcere, e nove hanno avuto il beneficio dei domiciliari.
L'inchiesta ha smascherato una organizzazione strutturata e con ramificazione anche fuori dalla Campania formata da persone con molti precedenti penali che aveva la sua base tra le province di Napoli e Salerno. Sfruttando l'emergenza covid, la banda si era procurata ingenti quantitativi di alcool denaturato di provenienza estera non lecita, utilizzando documenti di trasporto falso e società intestate a prestanome.
Tutti devono rispondere in concorso tra loro di associazione
a delinquere finalizzata all'adulterazione e al contrabbando di
prodotti alcolici, sottrazione al pagamento delle accise sull'alcol,
frode in commercio, ricettazione, autoriciclaggio, trasferimento
fraudolento di valori e contraffazioni di marchi e valori di bollo.